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Subject:
Informazione su chow chow
Ciao,
mi chiamo Johnny ed il mio cane si chiama Leon
E' molto testardo e non mi ubbidisce mai. Puoi darmi qualche consiglio?
Grazie
Johnny
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Risponde:
Dr. Maria Grazia Sonetti
Esperto in Terapia comportamentale di can e gatti
Il fatto che un cane non "ubbidisca" al suo proprietario può avere molteplici cause. Bisognerebbe analizzare più in dettaglio, per ogni singolo caso, che cosa intende il proprietario per mancanza di "ubbidienza", che cosa insomma lo rende insoddisfatto della relazione con il proprio cane. Infatti il termine "ubbidienza" di solito è utilizzato per indicare/riassumere il tipo di comunicazione che esiste fra il cane e la persona. A questo proposito quindi le chiederei di raccontare con più particolari cosa accade fra lei ed il suo cane quando cercate di comunicare. E' importante anche cercare di individuare come risponde lei (proprietario) ai tentativi di comunicazione del suo cane.
Qualche esempio: cosa succede durante le uscite per le passeggiate? Il cane è lasciato libero dal guinzaglio e si allontana molto dal proprietario? Non torna mai al suo richiamo quando è lontano, ma neanche si riesce a prenderlo quando è vicino? Oppure non risponde al richiamo solo in determinate occasioni? In casa invece di solito il cane cosa fa? E' lui che "chiede" di uscire, di mangiare, di giocare? "Importuna" i familiari standogli sempre intorno o sta tranquillo nella sua cuccia? Sono solo alcuni esempi di domande per poter capire come eventualmente intervenire con degli esercizi specifici, ad esempio sul richiamo durante le uscite. Ma è molto importante capire se la relazione fra cane e proprietario si basa su degli "equivoci" di fondo, cioè su degli errori di comunicazione che dobbiamo imputare a noi umani, perché il cane ovviamente non ha un sufficiente livello intellettivo per "mettersi nei nostri panni"!
Un caso classico di cosa può succedere nella relazione con il cane quando la comunicazione si basa su un equivoco è il seguente: siamo al parco, il cane libero si allontana da noi, lo chiamiamo ripetutamente e lui non torna, noi ci arrabbiamo e urliamo sempre di più, gli andiamo dietro e alla fine lo prendiamo, oppure lui si avvicina, ma appena si stabilisce il contatto sgridiamo il cane e magari anche gliele suoniamo. Per noi la punizione è perché il cane non è tornato al richiamo, ma per il cane invece la punizione, essendo contigua all'ultimo evento accaduto, cioè l'essere tornato dal proprietario ed il contatto con lui, ha l'effetto opposto a quello che noi vorremmo. La prossima volta infatti sarà più difficile indurre il cane ad avvicinarsi perché lui ha imparato che quando è chiamato e si avvicina le prende, invece di ricevere una ricompensa.
Questo è solo un esempio molto semplificato. Comunque una volta chiariti i motivi che creano determinate situazioni è possibile, con pazienza, porvi rimedio e recuperare gli errori eventualmente fatti (che spesso sono in perfetta buona fede!).
Con i migliori saluti:
Dr. Maria Grazia
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