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Subject:
Gatto persiano

Gentile Dottoressa,
mi chiamo Andrea Bellati e vi scrivo da Mendrisio (Svizzera). Sono proprietario di uno splendido gatto persiano crema di 14 anni.
Sabato 14 dicembre il mio gatto era in splendide condizioni fisiche e non dava nessun segno di quanto più tardi gli sarebbe successo. Verso le 21.00 l'ho trovato in casa semi paralizzato e malgrado dimostrasse la volontà di muoversi non riusciva più a coordinare i movimenti. Domenica è stato visitato dal veterinario il quale ha constatato il disturbo a livello cerebrale (parte sinistra) dovuto probabilmente ad un ictus.
Oggi, dopo 4 giorni da quello che gli è accaduto, riesce a muoversi molto precariamente, beve da solo, mangia se imboccato in quanto non riesce a localizzare il boccone da addentare, usa la sua cassettina per i bisogni come faceva di solito.
La domanda che vi rivolgo è la seguente. In casi da voi noti, l'animale riesce a ristabilirsi fino a che punto rispetto al normale?
Malgrado l'età avanzata spero che possa recuperare parzialmente, almeno per mangiare da solo e muoversi con meno probblemi.
Spero che possa avere una risposta confortante in quanto gli voglio un bene smisurato.

Grazie
Andrea

 
 
Risponde:
Dr. Laura Cutullo
Medico Veterinario

Gentile signor Bellati, immagino che cosa significhi per Lei vedere improvvisamente il suo gatto in queste condizioni.
Non disperi, a volte è possibile un adattamento per cui il gatto riesce a recuperare quel tanto che gli serve per un minimo di indipendenza. Lo può aiutare con un rimedio di Bach
Rescue Remedy: 4 gocce in 30 ml di acqua minerale non gasata. Aggiungere un cucchiaino di Brandy (o altro alcolico) come conservante (viene venduto il rimedio insieme al flacone vuoto da 30ml con tappo contagocce).
Somministrare il contenuto della pipetta contagocce direttamente in bocca più volte (almeno 5) il primo giorno, per arrivare a tre volte al dì quando si incomincia a vedere un miglioramento.
Il rimedio può essere somministrato per parecchi giorni, non va conservato in frigorifero perché perderebbe efficacia, non deve essere dato con il cibo e può affiancare senza problemi un'eventuale terapia già in corso (non omeopatica però).
Abbia molta pazienza e non demorda, Le auguro di cuore di farcela

Con i migliori saluti:
Dott. Laura Cutullo