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Subject:
gattara da poco

Espongo in breve il mio problema: dopo 5 cani cioè tutta una vita di canisono ora impossibilitata dagli eventi della vita ad averne non posso assolutamente lasciare un cane solo a lungo. Così ho fatto una scelta radicale e un po' difficile ho preso due gatti, stanno soli in casa per otto ore al giorno ma in due si fanno molta compagnia.
Il mio grosso problema è che faccio molta fatica a capirli ed essendo loro cuccioli fratello e sorella di 6 mesi sono due piccole pesti.
oddio pensavo peggio! ma i monelli si divertono a provocarmi ed io a volte non so come farmi capire abituata ai cani benji e nathalie sembrano così enigmatici,ermetici e menefreghisti!!
Poi inaspettatamente mi ammaliano di tenerezza.
Qualcuno ha avuto la mia stessa esperienza e puo darmi qualche elemento in più per capire cosa mi sta succedendo.

Grazie
Luciana

 
 
Risponde:
Dr. Maria Grazia Sonetti
Esperto in Terapia comportamentale di cani e gatti

Quando i proprietari di gatti sono interrogati su cosa trovano di positivo nel fatto di avere un gatto come animale da compagnia, le loro risposte riassumono alcune delle caratteristiche della relazione fra uomo e gatto. Il gatto è un animale piuttosto facile da accudire, è molto pulito in casa, non deve essere portato fuori e può stare solo anche per due-tre giorni. E' indipendente nella sua vita, ma al tempo stesso sa soddisfare i nostri bisogni emotivi legati all'avere compagnia, all'avere qualcuno da accudire. E' rassicurante tornare a casa dopo una giornata di lavoro e vedere il nostro gatto che ci accoglie mostrandoci il suo affetto. E in questo è molto simile al cane, infatti recenti ricerche che iniziano ad analizzare più in dettaglio la nostra relazione con gli animali da compagnia mostrano che gli aspetti emotivi che stanno alla base di questa relazione sono uguali sia che si sia proprietari di un cane che di un gatto, mentre a livello pratico la relazione può coinvolgere aspetti diversi.
Per una persona che ha avuto esperienza solo di una relazione con cani può essere più difficile avere a che fare con un animale che non si mostra (almeno apparentemente) così pronto a sottomettersi al nostro volere e ad essere addestrato. Il gatto sembra essere circonfuso di un'aurea misteriosa, che suggerisce un magico potere. Probabilmente ciò è dovuto ai sorprendenti occhi del gatto (già notati dagli antichi Egizi, infatti la parola egiziana per gatto è mau, che significa "vedere") ed al suo atteggiamento ieratico quando non è in attività. Ma poi siamo affascinati dalla sua grazia ed agilità durante la caccia (che nei nostri appartamenti si esplica spesso solo nel gioco, o a spese di qualche sventurato moscone).
Anche con il nostro gatto possiamo vivere una relazione molto "fisica" ed intensa durante vari momenti della giornata come quelli dei pasti, quelli del gioco (molto importanti, perché permettono di esprimere quell'istinto di predatore che è altrimenti frustrato nei gatti che vivono in appartamento), quelli del riposo (quando il gatto cerca la nostra compagnia e si mette a dormire vicino a noi o sulle nostre gambe). Immagino che ognuno di voi avrà da raccontare in tantissimi modi diversi la peculiare relazione che ha instaurato con il proprio gatto. I più comuni comportamenti che segnalano un atteggiamento amichevole e rilassato nei confronti dell'uomo li avrete certamente notati: l'arrivare con la coda alzata, lo sfregare il muso e la coda contro di noi, l'ammiccare degli occhi per non guardarci fisso (che nei mammiferi è spesso un segnale aggressivo).
Certo a volte ci saranno anche dei problemi, ma di questo avremo occasione di parlare e discutere quando mi sottoporrete i motivi di insoddisfazione nella convivenza con il vostro gatto (vi ricordo di comunicarmi quanti più dettagli potete).

Con i migliori saluti:
Dr. Maria Grazia Sonetti