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Subject:
Malattia terminale e i Fiori di Bach
8 settembre 98
Gent.ma Dr.ssa Cutullo,
ho un "micio" di 10 anni con inufficienza renale cronica ed affetto da sindrome da immunodeficenza felina. - (Era un gatto intero, è stato sterilizzato a gennaio '98) - Queste due patologie sono riuscita a getirle abbastanza bene fino a circa un mese fa. Dieci giorni orsono è stato sottoposto a delle flebo per due giorni. Di solito dopo queste "dialisi" il suo stato di salute migliorava, ma questa volta non ho visto miglioramenti. Da alcuni giorni non mangia e presenta delle bave alla bocca (un'infezione forse?!) Il veterinario curante sostiene che il gatto sia giunto al capolinea! Non ho il coraggio di praticargli l'eutanasia, secondo me è ancorarecuperabile (nonostante non mangi è abbastanza vivace). Posso lenire le sue sofferenze con i Fiori di Bach?
Ho bisogno di una sua diagnosi confortante.
Cordiali Saluti
Isabella Stanchina
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Risponde:
Dott. Laura Cutullo
Medico Veterinario
Quello che mi dice del suo micio è molto triste spero però di poterle dare un consiglio utile. I fiori possono aiutare molto un malato terminale sia nel tentare una ripresa dell'organismo dandogli, diciamo così, una sferzata di energia , sia aiutando un soggetto ormai alla fine ad abbandonare la vita senza paura e con un maggior distacco.
Nel primo caso si deve usare Rescue Remedy con una frequenza di circa 30 minuti il primo giorno, poi diradare la dose fino ad arrivare alle classiche quattro volte al dì fino a superamento della crisi.
Se il miglioramento non c'è, o è di breve durata, allora è indicato Walnut, per aiutare il distacco, più Sweet chestnut, per il dolore e Rock rose per la paura.
La modalità di preparazione e la via di somministrazione sono descritti in ARCA.
Spero che mi possa riscrivere presto per un motivo gioioso.
Con i migliori saluti:
Dott. Laura Cutullo
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