|
Subject:
E se fosse artrite?
4 gennaio 99
Da circa 1 anno siamo possessori di un bel setter femmina tipo
bianca-fegato di circa 3 anni che abbiamo adottato presso in canile di
Mantova. Sin dal primo momento ha evidenziato problemi al tronco anteriore.
Spesso dopo qualche esercizio pesante si blocca per giorni, si acutizza la
temperatura (anche sino a 41 e oltre) e smette di alimentarsi del mangime
secco del quale normalmente è ghiotta. Dopo averla fatta visitare (e
martoriare) da ben sei veterinari (isterectomia totale) e dai professori
dell'università di Parma (che le hanno asportato anche le tonsille) per
quasi un anno, siamo giunti alla conclusione che nessuno ha saputo fare una
diagnosi se non un breve, ma non convinto, accenno ad una non meglio
precisata forma "autoimmunitaria". Di certo quando le abbiamo
somministrato antiinfiammatori FANS i dolori terminavano per qualche ora ma
a prezzo di controindicazioni a carico del sitema gastrico e digestivo.
Da quando invece abbiamo semplicemente somministrato cortisone, se pur a
basso gradiente, la situazione è nettamente migliorarata. 1/2 pastiglia di
DELTACORTENE FORTE alla settimana (con una eventuale aggiunta di altra 1/2
in caso di bisogno) la hanno rimessa completamente in piedi.
A questo punto, visto che veterinario non sono, Vi chiedo: ma non potrebbe
essere, visti i sintomi sopra descritti, che sia solo atrite? E nel caso si
trattasse proprio di artrite cosa fareste al mio posto?
grazie e cordiali saluti
Roberto Muntoni
|
|
Risponde:
Dott. Laura Cutullo
Medico Veterinario
La sua ipotesi non fa una grinza. D'altra parte quando i miei colleghi le hanno parlato di una
forma immunitaria si riferivano probabilmente proprio a questo, cioè di artrite reumatoide oppure
di poliartrite idiopatica.
Sono entrambe forme legate al sistema immunitario. Nella prima le articolazioni sono calde e dolenti, gonfie
e si ha una progressiva erosione delle cartilagini articolari e dell'osso sottostante con diminuzione dello spazio articolare:
Sono colpite soprattutto le articolazioni del carpo, del tarso e delle falangi.
Nella seconda patologia si ha una febbre di tipo ciclico con anoressia, malessere e rigidità articolare.
Le alterazioni articolari sono molto poco visibili anche a stadi avanzati della malattia. Risponde molto bene alla terapia cortisonica.
Naturalmente la diagnosi può essere fatta solo visitando l'animale e non "a distanza". Comunque proverei ad integrare la cura
che già sta facendo con degli oligoelementi: rame, fluoro, iodio e manganese da alternare un giorno si ed uno no per almeno due mesi.
La dose (già indicata in confezione) va presa al mattino a digiuno dandone pazientemente in bocca poco alla volta in quanto assorbiti dalla mucosa della
bocca. Esistono anche oligoelementi uniti ad una molecola, pidobase, che possono anche essere assunti con il cibo.
Con i migliori saluti:
Dott. Laura Cutullo
|